Ti hanno detto che:
“non hai osso per gli impianti dentali”;
“per mettere gli impianti devi prima innestare l’osso mancante”;
“devi stare senza denti per almeno un anno”
“devi portare per molto tempo una dentiera”.
Oggi tutto questo non è più vero con l’implantologia iuxtaossea.
L’implantologia tradizionale permette di dare una protesi fissa anche se si sono persi tutti i denti naturali a condizione però che vi sia osso sufficiente per poter collocare gli impianti endossei
L’implantologia All on four, a differenza dell’implantologia tradizionale consente, inclinandoli, di inserire gli impianti tradizionali (endossei) anche quando c’è poco osso.
Quando però l’osso manca completamente, come nei pazienti senza denti da molti anni e nei portatori di dentiere mobili, è praticamente impossibile utilizzare i classici impianti endossei sia con la “tecnica tradizionale” che con la tecnica “all on four”.
Da alcuni anni il nostro studio utilizza degli impianti 3D di nuova concezione fabbricati su misura, in base alle caratteristiche anatomiche individuali, che anzichè sfruttare la profondità e lo spessore dell’osso si basa sulla superficie e l’estensione volumetrica dell’osso residuo.
Questa tecnica implantare prende il nome di “implantologia iuxtaossea”. Con questa metodica riusciamo a dare una protesi fissa su impianti in poche ore anche a quei pazienti che non hanno più osso e che molte strutture odontoiatriche si sono rifiutate di trattare.
Siamo, infatti, tra i pochi studi in Italia che applicano con successo ed esperienza l’implantologia iuxtaossea; lo testimoniano i tanti pazienti che ci raggiungono da diverse regioni del paese.
Impianti dentali senza osso (impianti iuxtaossei): la tecnica in dettaglio
Questa tecnica consente davvero a tutti e quindi anche a quelli che non hanno più osso di avere una protesi fissa a carico immediato in poche ore. Si tratta di una tecnica ideata tanto tempo fa ma perfezionata negli ultimi anni grazie all’avvento di: rx Tac Cone Beam, di software dedicati e del sistema CAD CAM che da un blocco unico di titanio realizza impianti personalizzati 3D. Sono impianti speciali che anziché essere posizionati all’interno dell’osso vengono collocati sulla sua superficie esterna (impianti dentali senza osso).
Vediamo come funziona l’impianto iuxtaosseo (impianti dentali senza osso – implantologia senza osso):
- Insieme al laboratorio odontotecnico realizziamo delle dime radiologiche che sono la copia esatta di quello che sarà la futura protesi fissa
- Il paziente effettua, nel nostro studio, la Tac Cone Beam con le dime radiologiche inserite
- Studiamo la radiografia con un software di ultima generazione
- Elaboriamo un progetto protesico digitale
- Si realizzano con il sistema CAD CAM, in base al progetto protesico, delle griglie implantari in titanio
- Si procede con l’intervento chirurgico che viene effettuato in anestesia locale. Scopo dell’intervento è quello di collocare e avvitare le griglie in titanio sulla superficie esterna dell’osso come da protocollo predefinito.
- Le griglie implantari vengono completamente coperte e mimetizzate dalla gengiva.
- Dopo i punti di sutura e quindi nello stesso giorno dell’intervento, inseriamo, sulla griglia implantare, la protesi fissa provvisoria preparata precedentemente grazie al sistema CAD CAM.
- Dopo circa 30-60 giorni, a guarigione avvenuta, prendiamo l’impronta per la realizzazione della protesi fissa definitiva.
Nota bene: in arcata inferiore, in caso di mancanza d’osso, l’implantologia iuxtaossea potrebbe essere l’unica tecnica praticabile per avere una protesi fissa.
Caso clinico di impianti dentali senza osso: prima e dopo
Questa paziente presentava una quantità di osso (zona rossa) non sufficiente per l’inserimento di impianti endossei tradizionali che tra l’altro in passato aveva già avuto ma con scarso successo. La paziente si è trovata costretta ad indossare una protesi mobile e nessuno degli studi dentistici contattati hanno saputo risolvere il caso con una protesi fissa.
Dopo una TAC Cone Beam eseguita con una dima chirurgica abbiamo elaborato una griglia in titanio individualizzata che è stata applicata sotto la gengiva e avvitata sulla superficie dell’osso residuo. L’operazione viene effettuata in anestesia locale ed è pertanto del tutto indolore.
Il risultato estetico e funzionale è molto soddisfacente e la paziente felicissima è potuta tornare a mangiare e sorridere con una protesi fissa sin dal giorno stesso dell’intervento (carico immediato).
Radiografia panoramica finale.
Impianti senza osso: alternative all’implantologia iuxtaossea
Spieghiamo ed elenchiamo nel resto di questa pagina quali sono le tecniche ricostruttive e le tecniche implantari migliori e alternative all’implantologia iuxtaossea.
INDICE (clicca sui titoli)
- 1 Impianti dentali senza osso (impianti iuxtaossei): la tecnica in dettaglio
- 2 Caso clinico di impianti dentali senza osso: prima e dopo
- 3 Cos’è l’innesto osseo dentale?
- 4 Impianto dentale corto
- 5 Rialzo del seno mascellare
- 6 Implantologia All on four
- 7 Impianti zigomatici
- 8 VIDEO su implantologia
- 9 Argomenti correlati
- 10 Come fissare un appuntamento
INDICE (clicca sui titoli)
- 1 Impianti dentali senza osso (impianti iuxtaossei): la tecnica in dettaglio
- 2 Caso clinico di impianti dentali senza osso: prima e dopo
- 3 Cos’è l’innesto osseo dentale?
- 4 Impianto dentale corto
- 5 Rialzo del seno mascellare
- 6 Implantologia All on four
- 7 Impianti zigomatici
- 8 VIDEO su implantologia
- 9 Argomenti correlati
- 10 Come fissare un appuntamento
Cos’è l’innesto osseo dentale?
Rigenerazione ossea (innesto osseo). Attraverso questa tecnica, chiamata anche trapianto osseo dentale, è possibile rigenerare l’osso mancante inserendo dell’osso sintetico o lo stesso osso del paziente prelevato da altri distretti corporei (anche dalla stessa bocca).
Nel primo caso si parla d’innesto osseo dentale “eterologo”, cioè di osso prelevato da altre specie animali. Quelli più utilizzati sono l’osso bovino e l’osso equino. L’osso viene deproteinizzato in modo da renderlo sicuro ed evitare la trasmissione di malattie come la cosiddetta “mucca pazza“. Il vantaggio principale consiste nel fatto che viene risparmiato un intervento e cioè appunto quello di prelievo di osso dal paziente.
Nel secondo caso parliamo di innesto osseo dentale “autologo”; qui l’osso può essere prelevato dalla mandibola (innesto osseo mandibolare) e dalla mascella (innesto osseo mascellare) dello stesso paziente.
Innesto osseo sintetico per implantologia controindicazioni: questa è una tecnica che funziona benissimo per piccole aree di osso da rigenerare, funziona un po’ meno quando le aree di osso da rigenerare sono estese.
Rigenerazione ossea dentale tempi: i tempi per rigenerare l’osso possono andare dai 3-6 mesi per piccole aeree fino a 12-18 mesi per aree molto estese. Pertanto i tempi di consegna della protesi fissa sono legati ai tempi di guarigione degli innesti ossei dentali.
Innesto osseo dentale dolore: durante l’intervento non si sente alcun dolore in quanto viene effettuato sotto un’efficace anestesia locale. I dolori ed i gonfiori potrebbero invece comparire nel post operatorio ma sono facilmente controllabili con farmaci specifici.
Rigenerazione ossea dentale rischio: i rischi della rigenerazione ossea sono molto bassi e sono legati all’insuccesso dell’intervento. Nel senso che se va male si perde l’innesto osseo e quindi si ritorna allo stadio di partenza. Se invece si effettua, contestualmente all’innesto anche l’inserimento dell’impianto,o il fallimento potrebbe consistere anche nella perdita dell’impianto.
Impianto dentale corto
Quando l’osso è davvero poco e non si possono inserire i classici impianti di lunghezza normale, superiore agli 8 mm, (freccia rossa) si possono utilizzare i cosiddetti impianti dentali corti che hanno una lunghezza di 5 mm (freccia verde). Sono impianti di ultima generazione pensati per resistere ai carichi masticatori in osso di ridotto spessore. Gli impianti corti sono assolutamente affidabili e sicuri. Si utilizzano ormai da diversi anni; l’importante è che ad adoperarli sia un implantologo che abbia un po’di esperienza.
Rialzo del seno mascellare
Nell’arcata superiore potrebbe non esserci osso sufficiente per inserire gli impianti in quanto, a causa dell’estrazione precoce dei denti posteriori, il seno mascellare per via dell’aria inspirata tende nel tempo ad ampliarsi e ad erodere l’osso residuo. Questo processo prende il nome di pneumatizzazione dei seni mascellari.
Per poter mettere una protesi fissa su impianti senza osso è necessario eseguire il “rialzo del seno mascellare”. Con questo intervento si sposta verso l’alto il pavimento del seno mascellare e si inserisce dell’osso sintetico per denti. Si determina così un aumento di volume osseo sufficiente ad inserire impianti di adeguata lunghezza e di diametro congruo.
Gli impianti possono essere inseriti lo stesso giorno o in un secondo momento.
Cos’è e a cosa serve il seno mascellare?
I seni mascellari sono due cavità vuote (uno per zigomo) all’interno dell’osso mascellare rivestite dalla membrana di Schneider. Tali cavità comunicano, attraverso degli osti, con altri seni paranasali più piccoli: seno etmoidale, seno frontale e seno sfenoidale.
La funzione dei seni paranasali è quella di umidificare, lubrificare e riscaldare l’aria durante l’inspirazione.
Come si effettua il rialzo del seno mascellare?
Questo tipo di intervento può essere fatto in due modi:
- grande rialzo seno mascellare
- mini rialzo del seno mascellare
Il grande rialzo del seno mascellare viene effettuato quando l’osso residuo è davvero poco. Il piccolo rialzo del seno mascellare invece è un intervento minimamente invasivo e viene praticato quando c’è ancora un po’ di osso.
Rialzo seno mascellare complicanze
Le complicanze si possono verificare soprattutto nel grande rialzo del seno. Tali complicanze consistono nella fuoriuscita per qualche giorno di sangue dal naso e nella possibile introduzione del materiale da innesto all’interno delle cavità nasali con conseguente infiammazione della mucosa di Schneider (sinusiti). Potrebbero inoltre, esserci dolori e gonfiori anche per diversi giorni dopo l’intervento. Il mini rialzo seno mascellare, quando si può fare, è invece un intervento molto meno invasivo e meno esposto alle complicanze precedenti.
Implantologia All on four
L’implantologia All on four è una tecnica implantare che permette d’inserire quattro impianti, di cui due angolati, evitando le zone in cui ci sono nervi e scarseggia l’osso. In tal modo vengono interessate chirurgicamente solo le zone dove c’è osso sufficiente. L’implantologia All on four può essere a carico immediato o a carico ritardato e può essere eseguita anche utilizzando la tecnica computer guidata che non prevede l’incisione delle gengive e l’applicazione dei punti di stutura. E’ una valida alternativa al rialzo del seno mascellare. Se l’osso manca completamente nel nostro studio utilizziamo l’implantologia iuxtaossea.
Impianti zigomatici
L’impianto zigomatico viene adoperato nei casi in cui le zone posteriori dell’arcata superiore non hanno osso sufficiente per gli impianti tradizionali; si tratta di impianti particolari in quanto molto lunghi che si inseriscono nei due processi zigomatici laddove c’è abbondanza di osso. Per poter completare la riabilitazione totale superiore vengono utilizzati nella zona anteriore anche due o più impianti tradizionali.
Impianti zigomatici controindicazioni: si tratta di un intervento invasivo, delicato e che richieda un’elevata manualità da parte dell’operatore. Inoltre, una grossa parte dell’impianto rimane fuori dall’osso ed è ricoperto solo da gengiva per cui potrebbe più facilmente infettarsi (perimplantite). Poiché gli impianti sono molto lunghi è importante che il paziente riesca ad aprire molto bene la bocca. Noi a questa tecnica preferiamo sempre l’implantologia iuxtaossea. Se manca osso nell’arcata inferiore la chirurgia zigomatica non è praticabile è nella maggioranza dei casi l’unica soluzione è appunto l’implantologia iuxtaossea.
Implantologia zigomatica
VIDEO su implantologia
Se vuoi conoscere le nostre procedure implantari guarda il video.
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